Quando “non riesci proprio a trattenerti”
Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui scatta la molla dell’irrazionalità, la parentesi di cinque minuti in cui smettiamo di ragionare e reagiamo in preda ai nostri istinti. La lista delle conseguenze che derivano da questo comportamento è spesso lunga. E altrettanto impegnativo è il processo di riparazione dei danni prodotti.
Come possiamo fare in modo che tutto ciò non accada?
Questo “essere” che vive in noi, e che ci induce a sbagliare a volte anche in modo eclatante, è ciò che Giorgio Nardone definisce la Tigre interiore: una creatura istintiva che, ancor prima di essere domata, ha bisogno di essere capita.
Cosa significa accettare la Tigre interiore
Secondo il professor Nardone, i processi percettivo-emotivi, e le azioni da essi attivate, costituiscono la maggioranza delle funzioni che ci consentono di adattarci alla realtà e di goderne. Sono le cosiddette “competenze senza comprensione”. Per questo motivo, è ingenuo pensare di sconfiggere le emozioni; semmai, possiamo pensare di gestirle. Il primo passo consiste proprio nel lasciare il giusto spazio alle emozioni, lasciandole libere di esprimersi senza tentare di trasformarle attraverso il controllo. Il cambiamento si compie non quando ci ragioniamo sopra o restando passivi, bensì quando ne sfruttiamo la forza in modo costruttivo.
L’educata incoscienza
Partendo dal presupposto che le emozioni sono potenti, e contemporaneamente sono parte di noi, l’unica scelta che abbiamo, non potendole evitare o relegare, è considerarle come risorse. E non come risorse qualsiasi, bensì come le più importanti che abbiamo a disposizione: quelle che possono essere impiegate per migliorare la nostra vita (quindi esattamente all’opposto di come le abbiamo considerate all’inizio dell’articolo). Costruendo questa forma di educata incoscienza, possiamo davvero incanalare la carica positiva delle emozioni, deviandola verso una funzione costruttiva e non distruttiva, ma soprattutto verso la scoperta, l’esplorazione, il cambiamento.
“Ognuno di noi può costruire il proprio vascello e diventare l’abile nocchiere
che si fa sospingere dal vento anziché essere travolto,
orientando la navigazione verso nuove terre da scoprire”
– Giorgio Nardone
Cavalcare la tigre interiore
Come possiamo far sì che la tigre si fidi di noi fino al punto di farsi guidare?
Cavalcare la tigre interiore significa ottenere da noi stessi una prestazione che va oltre l’emozione libera, pericolosa, e oltre il nostro tentativo razionale di controllo. Intelligenza e istinto, emozione e ragione possono diventare una cosa sola.
In quale modo?
Lo scopriremo insieme insieme al prof. Giorgio Nardone, nel prossimo corso di Life Strategies. Clicca qui per scoprire tutti i dettagli del prossimo appuntamento!